Benvenuti a questa XXXI edizione del Festival Internazionale di
Musica d’Organo della Verna (FIMO). Tengo da subito a ringraziare
per il grande successo della passata edizione, quella della XXX
stagione, che tanto significato ha avuto per coloro che ad ogni titolo
collaborano e sostengono questo festival, che è tra i più longevi e
qualificati d’Italia. In particolare per l’Amministrazione Comunale di
Chiusi della Verna e per la Comunità del Santuario, motori vitali di
questa realtà unica per molteplici ragioni, basti anche solo pensare
all’identità del luogo come pure quella testimonianza di una eredità
musicale e culturale di primissimo piano che è unica di questo
Santuario.
L’edizione di quest’anno si caratterizzerà per alcune novità
importanti, avremo infatti in cartellone due giovanissime vincitrici
di alcuni grandi concorsi organistici internazionali: Zita Nauratyill,
vincitrice del “Tariverdiev” in Russia; Grace EunHye Oh, vincitrice
del “Gabler” in Germania. In più, oltre a rinomati interpreti, quali
Raymond O’Donnell, Andrea Albertin e Gabriele Giacomelli, avremo
per la prima volta in cartellone il tenore frate Alessandro Brustenghi,
ben noto a tutto il mondo francescano e non, che ha accolto questo
invito ad essere presente in mezzo a noi realizzando un vecchio
desiderio di tanti nostri confratelli Alvernini.
Il messaggio di un rinnovamento nel solco della tradizione
del festival è ciò che più mi ha portato ad effettuare queste scelte
artistiche. In particolare il riallacciare il rapporto di ospitalità di
giovani vincitori di concorsi internazionali è fatto cui tengo davvero
molto. Negli anni il nostro festival ha per un lungo periodo ospitato
alcuni dei migliori giovani organisti mondiali. Era tempo che questo
ricominciasse e sono certo che la scelta di queste due splendide
interpreti sia il miglior viatico per questa proposta artistica.
In questa edizione si è deciso di dare carta bianca all’interprete nel
senso più alto del termine. Infatti gli artisti invitati sono stati lasciati
liberi di interpretare al meglio le potenzialità del nostro grande
organo sinfonico. Le differenti provenienze delle personalità musicali
dei nostri ospiti sono un valore aggiunto, specialmente in questa
occasione, per reinterpretare le grandiose potenzialità del nostro
strumento. Quale migliore opportunità dunque per poterne apprezzare
sfumature figlie di così diverse provenienze?
La Verna è luogo ove la tradizione musicale è parte integrante della
propria stessa vita. Anima il bosco, con il coro della natura che vi si
esprime da par suo in una sinfonia continua, anima le pietre stesse che
ne formano lo scoglio se le vogliamo ascoltare. È parte attiva, non un
decoro, delle Liturgie che quotidianamente lodano il nostro Creatore.
La musica organistica di questi concerti non fa che continuare questo
soffio incessante che auguro a tutti i nostri ospiti di poter portare
con sé. I nostri momenti musicali infatti iniziano già nei nostri cuori
quando ci spingono a salire sul Sacro Monte, e una volta giunti in
Basilica proseguono. E finalmente terminano in quella Coda, secondo
il linguaggio propriamente musicale, che il nostro animo conosce nel
ritorno a casa.
Tengo infine a ringraziare pubblicamente quanti si operano, e si sono
operati, per il perfetto movimento di questo treno che è la macchina
del Festival. Un treno non si muove da solo, ma ha bisogno che tutte
le parti che lo formano siano integrate affinché si possa muovere sui
binari di una tradizione così importante.
Il Direttore Artistico
Eugenio Maria Fagiani